Conclusione del progetto “Giovani in conflitto” svolto nel Liceo Marconi di Parma, in collaborazione l’A.P.S. Il Mondo di Oz.
Si è concluso il progetto “Giovani in conflitto”, presentato al bando Adolescenza della Regione Emilia Romagna, in collaborazione con l’A.P.S Il Mondo di Oz.
Il progetto, a cui hanno partecipato 6 classi del Liceo Marconi di Parma, ha avuto l’obiettivo di sensibilizzare gli studenti e gli adulti di riferimento, insegnanti e genitori, sui temi dell’inclusione sociale, del superamento degli stereotipi, della giustizia riparativa e della mediazione penale.
Perché il “conflitto”?
Attraverso le attività svolte in questi anni, abbiamo assistito a un aumento dei conflitti, della discriminazione di genere e razziali. Il conflitto, inoltre, attraversa tutte le dimensioni della convivenza come la scuola, i quartieri, i condomini, centri giovanili ecc.
Per aiutare i giovani ad individuare i motivi del conflitto, a leggere tra le righe e ad abituarsi ad una piena pratica di cittadinanza attiva, abbiamo proposto vari temi: l’interculturalità, il fenomeno delle migrazioni globali e la loro narrazione, la cultura inclusiva nei confronti della diversità e a tutela dell’identità di genere, la gestione dei conflitti attraverso il dialogo e le tecniche di mediazione e di Giustizia Riparativa.
Le attività svolte
Gli appuntamenti con gli studenti sono stati strutturati in moduli di attività, realizzati durante l’anno scolastico: incontri di sensibilizzazione in classe, un laboratorio in cooperativa con il coinvolgimento di un gruppo di ragazzi del Progetto Teseo, un laboratorio con l‘Ads La Paz under 16, varie attività di progettazione, coordinamento, monitoraggio e verifica.
Per approfondire le tematiche degli incontri abbiamo adottato strategie comunicative improntate sul dialogo, sulla condivisione di esperienze e di testimonianze. Un metodo che ha reso le attività molto interessanti e motivanti, come le hanno definite gli alunni.
Un percorso di sensibilizzazione e formazione che ha coinvolto 140 ragazzi e ragazze, 20 adulti tra insegnanti, personale scolastico e familiari. Un intervento efficace in grado di coniugare prevenzione, funzione educativa e funzione curante.